Quando sei a mangiare fuori che sia per lavoro o perché non sei riuscito ad organizzarti, per limitare i “danni” cercando di mangiare il meglio possibile al ristorante fai le seguenti scelte e richieste:
- Fonti glucidiche (carboidrati): pasta (anche non integrale) scolata e scondita oppure riso in bianco (all’interno del quale sappi che ci sarà già olio quindi non aggiungerlo) oppure mangia due panini freschi (possibilmente no focaccine, i lievitati conta che sono alimenti sani, non aggiungere però olio al pasto in quanto già presente nell’impasto) oppure gnocchi di patate in bianco scolati e non conditi.
Evita i risotti, sembrano un piatto genuino, ma il risotto al ristorante viene sempre mantecato con burro e spesso formaggio per forza quindi da evitare in quanto alta presenza di acidi grassi saturi idrogenati.
- Fonti proteiche (proteine): carne o pesce magri bollito o ai ferri, meglio ancora se crudo!
- Fonti lipidiche (grassi): non aggiungerle mai, tanto un po’ d’olio quei maledetti lo usano anche se gli dici di non metterlo!
- Verdure: cerca di attingere ad un’insalatona di verdura a foglia verde, cipolle e al massimo qualche pomodoro…condiscila con origano e limone (al massimo un po’ di aceto di mele)
Spesso le verdure grigliate sono già molto condite e le verdure spadellate sono sempre fatte saltare con olio o burro oppure entrambi. Per farti ascoltare di sempre al cameriere che sei intollerante ai PEROSSIDI DELL’OLIO e se ne assumi basta che in medie quantità stai male, fidati che ci staranno molto più attenti.
Avere a disposizione un piano personalizzato aiuta in ogni caso a capire come comporre il proprio piatto anche fuori casa: in fondo si tratta di strutturare l’alimentazione con ingredienti semplici e di comune reperibilità, oltre che di imparare a capire le proporzioni tra i vari macronutrienti più che attaccarsi alle grammature specifiche